Motori di ricerca cinesi

Ritratto di seo

A partire da oggi voglio iniziare una carrellata di commenti agli articoli che trovo in Google.com con le parole chiavi "SEO in Cina", da una parte perché mi ritengo poco creativo, ma poi anche perché è meglio cercare di migliorare quello che gli altri hanno già fatto, piuttosto che iniziare da zero rischiando d’essere ripetitivo.

Cominciamo con il primo: "9 regole base per il SEO in Cina" di Pierluigi Marciano dal sito Wellnet".

Mercato cinese dei Motori di Ricerca Agosto 2014

L'articolo è ormai un po’ datato visto che risale all'inizio del 2013, a quel tempo effettivamente Google riusciva ancora ad arrancare in Cina, mentre oggi(da giugno dell'anno scorso tutti i server Google sono stati sistematicamente oscurati, non solo come Motore di Ricerca ma tutto ciò che offre a livello software da G+ a Chrome, passando per Maps, Fonts fino ad Android Market) è praticamente scomparso. Ad ogni modo nell'Agosto 2014 come si può vedere dal grafico allegato primeggiavano in Cina Baidu (in arancione al 55%), seguito da 360 Search (in Giallo con un 29%), e New Sogou (quasi al 13% in verde), la percentuale degli utilizzatori Google, ridotta ad uno striminzito 0.27%, in pratica soltanto gli utenti in grado di collegarsi tramite VPN (molti dei quali espatriati stranieri in Cina). Da notare che Baidu è l'unico dei tre ad avere come core service proprio il Motore di Ricerca, mentre la crescente popolarità degli altri due protagonisti è dovuta principalmente ai metodi poco ortodossi d'installazione semi occulta di browser proprietari in bundle con le rispettive piattaforme software, che è un PC-cleaner/Anti-virus per 360 e Sistema di input(con annesso cloud service di frasario aggiornato in tempo reale) per Sogou, entrambe in posizione di assoluto dominio nelle rispettive nicchie.

Come giustamente citato da Mr. Marciano, in Cina non sono reperibili (ahimé censurate anche queste) le piattaforme social più diffuse in occidente, tuttavia i cinesi hanno imparato ad affidarsi ai surrogati locali(in alcuni casi dei veri e propri cloni), che sono Weibo per Twitter e Renren al posto di Facebook, ma anche Sina Blog al posto di Blogspot, QQ Space, Kaixin, e tanti altri; una menzione va a Linkedin, che è riuscito nel tempo a rimanere immune alle censure cinesi.

Tornando all'articolo di Wellnet, di seguito i miei commenti punto a punto:

1)Se è vero che due anni fa sembrava che potessero esplodere i nomi di dominio in cinese appena ce n'è stata la possibilità, bhé... così non è stato, ad oggi nessuno sito in Cina davvero popolare vanta un dominio in caratteri cinesi, anzi! Le aziende in Cina, per espandere la propria presenza in internet, quando trovano il nome di dominio romanizzato(ndr. in lettere latine) che vorrebbero già registrato da altri, piuttosto che gli ideogrammi, si cimentano in fantasiosi acronimi, che solo nella migliore delle ipotesi trattasi delle iniziali del proprio brand o nome aziendale. Le ragioni di questo apparentemente paradossale fenomeno si riassumono in due punti principali: 1)La diffusa dimestichezza con le lettere latine anche presso coloro che non conoscono per nulla l'inglese, poiché costituisce la base di partenza per l'apprendimento della pronuncia del cinese mandarino nell'istruzione obbligatoria. 2)L'ostinata presenza di Internet Explorer nelle sue versioni minori ad IE8, a cui manca il supporto nativo delle URL in Unicode, si stima infatti che negli uffici pubblici queste versioni di Internet Explorer superino ancor oggi oltre il 60% del mercato dei Browser(di cui buona parte ancora IE6 fornito in bundle con Windows XP)!

2)E' generalmente corretto affermare che è meglio ospitare il sito in Cina, ma bisogna tener conto che questo non garantisce scontatamente di per sé prestazioni accettabili. Come spiegato nel Post Introduttivo sul SEO in Cina, i siti cinesi sono spesso rallentati semplicemente perché esistono limitazioni di banda nelle interconnessioni fra i diversi provider locali. Per tanto, è altamente probabile che un sito hostato in Italia sia più veloce di uno in Cina, se il primo si poggia su una CDN cinese collegata con linee multiple a tutti i maggiori provider in Cina.

3)3.1-Il cinese semplificato è d'obbligo se il Target di Mercato è la Cina continentale (ndr. Repubblica Popolare Cinese), ma se fosse diversamente, per esempio un sito indirizzato ad un pubblico di Taiwan o Hong Kong non avrebbe senso! E' da tener presente che in questa seconda eventualità i potenziali visitatori probabilmente utilizzeranno Google come MDR. In ogni caso Baidu è perfettamente in grado di indicizzare risorse sia in Cinese semplificato sia in quello Tradizionale. 3.2-Un sito in una lingua non cinese non è per forza completamente ignorato, www.in-cina.com per esempio ha una dozzina di pagine indicizzate da Baidu anche se completamente in lingua Italiana, tuttavia va da sé che essendo Baidu un MDR ottimizzato per il cinese, è sicuramente poco efficiente nel trattare le informazioni nelle lingue che non conosce così bene.

4)L'indicizzazione della sola Home è solo apparente, come si vede da questo link weibo.com che è la piattaforma preferita dai cinesi per il microblogging, ha più di 100Milioni di pagine indicizzate in Baidu, ed è scontato che queste non siano tutte linkate nella Homepage. Oltre al problema dei siti in lingua straniera del punto precedente, Baidu lascia passare una fase di analisi e rodaggio del sito, prima di iniziare a rendere pubbliche tutte le pagine che ha già indicizzato di un sito nuovo(o che non conosceva prima), delle quali valuta attentamente la validità come risorsa e la conformità secondo i suoi standard (esigenze di censura compresa), nel frattempo è molto probabile che sia presente nelle SERP soltanto la Homepage del sito in questione.

5)Meta a parte(che confermo funzionano come su Google), non commento questa voce dal punto di vista SEO poiché non mi ritengo competente. Ma dopo qualche annetto in Cina ho constatato che i cinesi odiano il prodotto tarocco forse o anche peggio degli Italiani, quindi a naso direi che è bene mettere bello in evidenza, quando e se possibile, la propria origine di autenticità.

6)Verissimo, anche se la formattazione della pagina è trattata da Baidu senza problemi, a livello di Marketing, spesso la visibilità del semplice <strong> in molti font cinesi è decisamente poco evidente. Affidarsi quindi sempre ad un supporto locale.

7)E' probabile, ma soltanto per SERP molto competitive.

8)Sul canonical non mi pronuncio. Mentre la ragion principale dei Flash e Java script poco valutati sono la presenza invasiva degli Ads nei siti cinesi, ma non sono per questo assolutamente ignorati né tantomeno bloccati, specie se non contengono links a risorse esterne.

9)9.1-Il crawler è solo apparentemente lento, come spiegato nel punto 4, Baidu prima indicizza tutto pubblicando solo la home nelle serp, e solo in seguito espande la pubblicazione delle altre pagine di un sito (indicizzato in precedenza). 9.2- La pagina è indicizzata integralmente, senza specifiche limitazioni dimensionali, tuttavia per migliorare la qualità di fruizione dei contenuti da parte dei visitatori, è sempre bene tener conto degli aspetti negativi dovuti ad una pagina eccessivamente pesante, ma questo è una Best Practice generica e come tale esula dall'argomento trattato che è il SEO in Cina.

Commenti

salve sono un ristoratore di roma interessato alla possibilità di lavorare con il turismo proveniente dai mercati asiatici volevo sapere quale è il miglior modo per riuscire ad avere visibilità nei loro metodi di informazione su viaggi e cibo grazie
Roberto